“La gentilezza delle parole crea fiducia.
La gentilezza di pensieri crea profondità.
La gentilezza nel donare crea amore.”
Lao Tse
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“Ho imparato che nella vita non è tutto bianco o nero ma ci sono un sacco di sfumature…sta a noi imparare a coglierle.”
Ester
“Ci saranno momenti difficili, passi indietro, ma proprio dagli errori si cresce e si matura, si diventa una persona migliore e si ritrova se stessi.”
“A tutte le persone che non sanno se iniziare questo percorso posso solo dire di provarci perché, ad oggi posso assicurarvi che una via d’uscita si può trovare.”
Lorenza 23 anni
“Nessuno può farcela da solo, bisogna avere il coraggio di farsi aiutare. Grazie.”
Stefania
“La dottoressa mi ha ridato qualcosa in cui credere e mi ha spinto a lottare anche quando non si vedeva il traguardo.”
Maria
“Ho avuto una grande crescita personale, ho ritrovato quella sicurezza che non avevo da molto tempo.”
Giorgia
La terapia è stata condotta online.
“Mi sono resa conto di aver toccato il fondo e sono riuscita, nonostante non fosse il mio forte, a chiedere aiuto.”
Giulia
“L’importante è chiedere aiuto (senza vergognarsi) a chi è competente in materia, perchè da soli non se ne può uscire.”
Mamma di una
ragazza di 13 anni
“Per qualcuno io ero un caso Disperato. Per la dottoressa invece io mi son sentita un caso sperato.”
Daniela
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“Ho imparato che nella vita non è tutto bianco o nero ma ci sono un sacco di sfumature…sta a noi imparare a coglierle.”
Un disturbo alimentare non è semplicemente il voler essere magri, o una debolezza, ma è una malattia che coinvolge tutta la persona trascinandola in un vortice da cui difficilmente si esce da soli. Per anni ho sofferto di anoressia e ho combattuto con la mia immagine, con l’ossessione per il cibo e le calorie, con la paura di non essere all’altezza delle situazioni, l’ansia di dover essere sempre perfetta e di non potermi mai permettere di sbagliare.
Quando ho deciso di intraprendere il mio percorso di guarigione ero arrivata ad un bivio: dovevo scegliere la vita o la morte… e lì ho capito che non potevo lasciare che un disturbo alimentare mi togliesse la cosa più preziosa che ho: la mia vita.
Così, grazie ai miei genitori, ho trovato un appiglio presso il centro disturbi alimentari di Ancona (DAO), e lì mi sono affidata ad una persona competente e umana, una persona che è stata fondamentale nel mio percorso di guarigione e a cui devo la mia vita. Anche se la mia malattia urlava fortissimo ed io ero terrorizzata dal perdere tutte le mie certezze, non mi sono tirata indietro e mi sono fidata dei consigli di persone esperte e competenti.
Ora, a distanza di 7 anni, posso dire che sono fiera dei passi in avanti che ho fatto. Non sono guarita del tutto, ma ho imparato a gestire le mie ansie e ad accettarmi, e che nella vita non è tutto bianco o nero ma ci sono un sacco di sfumature…sta a noi imparare a coglierle.
Voglio ringraziare in particolare la dottoressa che mi ha seguito durante questo percorso, che ha sempre creduto in me e nel fatto che potessi raggiungere grandi cose nella vita, anche quando io stessa non ci credevo.
Un disturbo alimentare non lo si sceglie, è una malattia come qualsiasi altra, ma ciò che si può scegliere è il fatto di voler guarire… perché nella vita bisogna avere il coraggio di volare alto!
Ester
“Nessuno può farcela da solo, bisogna avere il coraggio di farsi aiutare. Grazie.”
Come genitore ero alla deriva, mi giravo intorno, cercavo aiuto ma non riuscivo a trovare nessuno che capisse veramente il problema di mia figlia… rivolgermi alla Dott.ssa Filipponi per me è stata un’ancora di salvezza e pensavo che ormai il peggio fosse passato… come mi sbagliavo.
Da quel 22/12/2021 è iniziato un percorso lungo, faticoso, doloroso, in cui, più volte, ho pensato che mia figlia non ne sarebbe mai uscita ed io come madre ho pensato più volte di gettare la spugna, di aver fallito completamente come genitore…. poi mi sono fidata di mia figlia e della competenza e professionalità dell’Associazione, e dopo 7 mesi di terapia qualcosa è iniziato a cambiare, in meglio.
Non ci si può illudere che sia semplice, a differenza di altre malattie, anche molto gravi, per questa non ci sono delle medicine, o un intervento chirurgico… ma qui tutto deve essere messo in discussione. Per una famiglia è come essere travolti da uno tsunami, devi combattere, aggrapparti ad un ramo e tenere in alto la testa per non affogare.
È una malattia che lascia un segno profondo al paziente ed a tutte le persone coinvolte, forse non si guarisce mai completamente ma tutte le sedute ed il lavoro che un paziente fa su di sé gli danno gli strumenti indispensabili per tenere la guardia alta e chiedere aiuto immediatamente se ci dovessero essere delle avvisaglie di pericolo prima di cadere nuovamente in quel tunnel nero.
Nessuno può farcela da solo, bisogna avere il coraggio di farsi aiutare. Grazie.
Stefania
“Mi sono resa conto di aver toccato il fondo e sono riuscita, nonostante non fosse il mio forte, a chiedere aiuto.”
Ciao sono Giulia e ho sofferto di disturbi alimentari per diversi anni, durante i quali mi sono privata di tutto.
Nella mia testa c’era costantemente una vocina che mi ripeteva che non fossi abbastanza e che se non avessi mangiato sarebbe stato tutto migliore.
Per un po’ ho dato ragione a quel mostro, fino a quando, oltre a perdere kg, ho perso anche le emozioni.
Mi sono resa conto di aver toccato il fondo e sono riuscita, nonostante non fosse il mio forte, a chiedere aiuto.
Ho contattato la Dottoressa Silvia che mi ha aiutata in questo percorso lungo e difficile, fatto di alti e bassi.
Ad oggi, grazie a lei, ma soprattutto a me stessa posso dire di essere libera da questa malattia e di riuscire a vivere a pieno la vita.
Giulia
“Ci saranno momenti difficili, passi indietro, ma proprio dagli errori si cresce e si matura, si diventa una persona migliore e si ritrova se stessi.”
Un percorso che mi ha aiutato a conoscere meglio me stessa, a volermi bene.
Un approccio al disturbo alimentare globale non solo focalizzato sul cibo ma su tutti gli aspetti della vita, in primis le relazioni sociali. Ho intrapreso questo cammino in un momento di profonda crisi e grave debilitazione fisica.
Rendersi conto della propria situazione di difficoltà è il primo passo per poterne uscire fuori. Ogni piccolo passo, miglioramento, è un’enorme vittoria, una piccola goccia che sommata alle altre porta verso la guarigione.
Ci saranno momenti difficili, passi indietro, ma proprio dagli errori si cresce e si matura, si diventa una persona migliore e si ritrova se stessi, il vero io che la malattia aveva soffocato per tanto tempo
“Questa dieta porta necessariamente a cambiare stile di vita.”
Dopo almeno cinque esperienze negative per perdere peso, finalmente ho trovato una dieta eccezionale! Sono riuscito infatti a dimagrire più di 20 kg senza eccessive privazioni e, soprattutto, senza quella fastidiosa sensazione di fame tante volte provata… Anzi,spesso mi sono concesso piatti e porzioni non proprio da dieta!
Allora, qual è il segreto? Potrei dire semplicisticamente nel calcolo delle calorie assunte quotidianamente, ma non è tutto qui… Questa dieta porta necessariamente a cambiare stile di vita e la mia dottoressa mi ha spronato ad un’attività fisica sana e salutare, che fino a poco tempo fa credevo impossibile.
Ora ne godo in pieno i risultati e mi ritengo fortunato per aver trovato quest’ottima soluzione ai miei problemi..
Uomo di 66 anni
“L’importante è chiedere aiuto (senza vergognarsi) a chi è competente in materia, perchè da soli non se ne può uscire.”
Sono la mamma di una ragazza di 13 anni che soffre di disturbi alimentari da circa un anno. A marzo 2022 siamo stati catapultati tutti (sia mia figlia che noi tutti membri della famiglia) in un incubo che è questa malattia.
Per fortuna mia figlia mi ha parlato del suo disagio e quindi abbiamo capito quasi subito che c’era qualcosa che non andava: infatti dal mangiare tranquillamente di tutto e senza farsi problemi è passata dall’oggi al domani a non volere più mangiare le cose che più adorava e via via a mangiare sempre meno; inoltre, cosa che mi ha messo più in allarme, i suoi occhi si sono spenti e dall’essere solare e scherzosa è diventata cupa e triste.
Abbiamo provato le prime due settimane a capirla ed aiutarla da soli ma ci siamo resi conto che non era possibile; quindi abbiamo contattato per prima cosa la pediatra che ci ha consigliato di affidarci ad una professionista e ci ha fatto il nome della Dottoressa Filipponi. Non poteva darci consiglio migliore.
Abbiamo fatto un primo incontro e mia figlia è riuscita fin da subito a fidarsi della Dottoressa che ha impostato con lei e con il supporto di noi genitori un percorso che sicuramente non è semplice da affrontare ma che ci sta portando ad uscire da questo orribile tunnel che è il disturbo alimentare
Mia figlia è arrivata a pesare 34kg (ed è alta 1.60) e ad essere debole tanto da dover lasciare per qualche mese il suo sport preferito perchè non era nelle condizioni per poter fare sforzi fisici. Poi abbiamo iniziato il percorso di terapia che nei mesi l’ha portata a recuperare il peso e la condizione psicofisica per poter tornare a fare cioò che più le piaceva e soprattutto è tornata ad essere la figlia solare e scherzosa che avevamo perso con l’inizio della malattia. Ancora non è uscita totalmente dal tunnel ma sono convinta che continuando periodicamente a farsi aiutare e ce la farà.
Fondamentale è non banalizzare questo problema credendo che determinati attaggiamenti siano solo “capricci”. Non si deve mai pensare “a noi non potrà mai succedere” perchè, purtroppo, anche noi pur essendo una famiglia dove l’amore e le attenzioni per i figli non sono mai mancate siamo caduti in questo burrone. L’importante è chiedere aiuto (senza vergognarsi) a chi è competente in materia perchè da soli non se ne può uscire.
Mamma di una ragazza di 13 anni
“A tutte le persone che non sanno se iniziare questo percorso posso solo dire di provarci perché, ad oggi posso assicurarvi che una via d’uscita si può trovare.”
Quando mi sono recata al centro ero totalmente sfiduciata. Erano anni che i miei genitori mi portavano da psicologi, psichiatri e altri centri senza riuscire a capire ed a tirarmi fuori dal mio problema.
Ci è voluto del tempo perché riuscissi a fidarmi completamente della dottoressa ma per la prima volta mi sono sentita messa al centro, ed anche se non è stato facile ho capito che questa era la mia lotta e non quella della mia famiglia, nonostante il loro supporto sia stato utile.
A tutte le persone che non sanno se iniziare questo percorso posso solo dire di provarci perché, ad oggi posso assicurarvi che una via d’uscita si può trovare.
Per me sono stati fondamentali la professionalità ma anche la vicinanza della dottoressa che, ha saputo riconoscere le mie necessità, ed è riuscita a darmi degli strumenti che potrò utilizzare per il resto della mia vita per combattere i cattivi pensieri. Non è stato sicuramente un percorso facile ma non mi sono mai sentita sola o lasciata in balia della malattia.
La dottoressa è stata la prima a credere in me e mi ha pian piano fatto recuperare tutta la fiducia che avevo perso verso me stessa. Anche se pensate che dopo tanti anni non se ne possa uscire, vi assicuro che non è così, datevi una nuova possibilità di pensarvi nel futuro e scegliete di farlo con chi vi sa davvero aiutare.
Lorenza 23 anni
“A tutte le persone che non sanno se iniziare questo percorso posso solo dire di provarci perché, ad oggi posso assicurarvi che una via d’uscita si può trovare.”
Consiglio vivamente di iniziare un percorso con la dottoressa Dottoressa Filipponi perché quando mi rivolsi a lei non avevo speranze, sia nella guarigione che nella vita.
Pian piano la dottoressa mi ha ridato qualcosa in cui credere e mi ha spinto a lottare anche quando non si vedeva il traguardo.
Mi ha parlato chiaramente di ciò che stavo passando e mi ha sempre trattato per ciò che sono come persona al di fuori della malattia.
Posso dire che in un anno di percorso reso ancor più difficile dalla distanza, da una nuova città e dall’inizio di un percorso universitario ho ritrovato il coraggio di prendere le mie scelte: mai avrei pensato di riuscire ad accettarmi per quella che sono e non per quella che gli altri vorrebbero che fossi.
Non sarò mai abbastanza grata alla dottoressa perché ad oggi posso dire che non mi ha solo aiutato a riprendere peso ma mi ha ridato la capacità di sperare.
Maria
“Per qualcuno io ero un caso Disperato.
Per la dottoressa invece io mi son sentita un caso sperato.”
Il giorno in cui ho conosciuto la dottoressa non è stato quello in cui mi ha accolto nel suo studio, ma è stata la notte più burrascosa e preziosa della mia vita fino a qui.
“Come curare obesità e disturbi alimentari” cercavo compulsivamente, sicura che tutto il dolore che provavo non fosse solo dovuto alla “forza di volontà mancata” con cui fare l’ennesima dieta.
Il tempo di qualche clic, una telefonata e dopo poco, entro per la prima volta nello studio di Silvia. Ero sola, come al solito, e di quel giorno ricordo una cosa: una pausa decisa sulla disperazione che aveva contraddistinto l’ultimo anno, un respiro di speranza.
“Mi sono sentita accolta, Hai capito? Da un medico! Mi ha capita. Non mi ha fatta sentire in colpa di fronte al numero sulla bilancia” dissi alla mia amica di sempre appena uscita dal primo incontro.
Da quel momento, per me, si è riaccesa la vita.
Di questi anni complessi e bellissimi, bellissimi perché complessi, conservo la gratitudine profonda della mano salda della dottoressa che mi ha tirato fuori dalle mie macerie, quelle di una ragazza arrivata pesare 190kg, per cui la vita era diventata troppo difficile in ogni cosa.
E poi la forza e il coraggio che ci voluto per ripartire da zero, ancora una volta. Si, ancora una perché se è difficile pesare 190kg è ancora più doloroso riuscite a perderne 70 in un anno, imparando condotte anoressiche, e poi riprenderli tutti, uno a uno e sentire che ancora una volta ci hai provato ma.. hai perso la battaglia della tua vita. Non sono bastati psicofarmaci, non sono serviti ricoveri. Hai perso di nuovo.
Se ripenso a questi anni passati provo una tenerezza e una stima incredibile per quella ragazza che si è rimessa in cammino di nuovo, e mi viene un pò da ridere, perché all’epoca non sapeva che il nuovo campo di gioco non avrebbe visto protagoniste diete restrittivissime: la partita vera si sarebbe svolta tra le testa e il cuore, alla scoperta di tutte quelle emozioni represse da cibo di ogni tipo.
Con la dottoressa ho imparato a Vivere, me e il mondo intorno. A piccoli passi possibili.
E mentre cominciavo a sperimentate “cose da niente” come l’accoglienza dell’imperfezione, la potenza della crisi come generativa, la bellezza del fare e non morire tra i pensieri, il protagonismo nel passare dall’impotenza appresa all’autoefficacia percepita… ho capito che potevo evitare di usare il cibo come antidolorifico.
Non è stato facile. Ho lottato per lunghissimo tempo con le mie abitudini disfunzionali che mi urlavano in testa, ma dalla dottoressa ho ricevuto tutte le ancore per aggrapparmi e io ci ho messo tutta la forza che avevo.
Oggi, dopo qualche anno, le persone che vedono il mio cambiamento ormai visibile, mi chiedono come abbia fatto a perdere oltre 80 chili, senza una dieta ferrea che vieti dolci, come sia possibile che io sia così serena e come faccia ad essere entusiasta di andare in piscina e in palestra, molto spesso.
La verità è che ho capito, grazie a Silvia, che mettendo il focus sulla cosa giusta, le cose
accadono. E la cosa giusta, al contrario di ciò che avevo sperimentato fin lì, non era il numero sulla bilancia, ma era la scoperta di chi realmente io fossi sotto il “mantello” fisico e psicologico che mi ero costruita, proprio al di là della paura, del mio sentirmi diversa.
È bellissimo adesso poter fare un escursione insieme ad un’amica, risentirmi bella dentro un vestito, non sentirmi più in colpa nel mangiare un piatto di pasta in compagnia.. e seppur io non abbia ancora concluso nulla del mio percorso, questo non mi crea più alcun disagio.
Perché la cosa che mi rende più felice di questi anni non è il mio miglior risultato sulla bilancia, ma tutte le cose che sto scoprendo e che ho fame di Vivere.
Fortuna che c’è qualcuno come Silvia.
Per qualcuno io ero un caso Disperato.
Per la dottoressa invece io mi son sentita un caso sperato.
E con quegli occhi, i suoi, ho ricominciato a fare della mia Vita qualcosa di speciale.
Cosi, anche i miei stanno ricominciando a brillare.
Daniela
“Ho avuto una grande crescita personale, ho ritrovato quella sicurezza che non avevo da molto tempo.”
Un anno fa, ho iniziato l’università lontano da casa, convinta di lasciare tutti i miei problemi dietro di me. Purtroppo, ho scoperto che i problemi mi avevano seguito, nascosti nella valigia. Le voci nella mia testa hanno preso il sopravvento, lasciandomi quasi senza nulla, eccetto l’ossessione per il peso e l’aspetto fisico, gli attacchi d’ansia e la paura costante del giudizio degli altri e di me stessa.
Un giorno, il mio corpo ha deciso che non ce la faceva più. Tra le tante voci negative che mi riempivano la testa, ne ho sentita una diversa che mi ha detto che era il momento di imparare a volermi bene.
Così, ho chiamato il centro DAO.
Non è stato semplice iniziare, tanto meno continuare. Uscire dalla propria comfort zone è un passo difficile da fare, ma è forse quello che fa la differenza in questi casi. Il primo giorno in cui ho parlato con la dottoressa, ho provato un enorme sollievo. Finalmente, potevo esternare tutti i pensieri e le voci che avevo in testa ed essere compresa. Mi sono sentita accolta e mai giudicata. Ad ogni seduta, ho scoperto parti di me su cui non avevo mai riflettuto.
All’inizio, ero preoccupata per la distanza, pensando che avrebbe compromesso il mio percorso. Invece, posso confermare che forse ha aggiunto qualcosa in più. Ho avuto la possibilità di aprirmi, ed è stato un po’ come far entrare la dottoressa in casa mia, rendendo ancora più reale quello che stavamo facendo.
Devo ringraziare la dottoressa Filipponi per aver creduto in me e per non aver mai dato nulla per scontato durante il nostro percorso. Posso dire con fierezza di aver avuto una grande crescita personale, e questo lo devo principalmente a lei. Ad ogni mio traguardo, è riuscita a darmi quella spinta in più e la sicurezza che non ricevevo da tanto.
Giorgia